Cosa cambia con l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale per gli affitti brevi in Italia?

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) apporta novità significative che interessano tutte le tipologie ricettive, compresi quelli in forma non imprenditoriale sia superiori che inferiori a 30 giorni. Il CIN viene istituito dall’art. 13 ter del D.L. 18 dicembre 2023 n. 145 (cd. Decreto Anticipi) convertito in legge 15 dicembre 2023 n. 191 che descrive le modalità di attribuzione, di utilizzo e le tipologie ricettive coinvolte. Vediamo di riassumerle brevemente di seguito per poi analizzarle punto per punto, scendendo sempre più nei dettagli.

  • L’obbligo di acquisizione del CIN coinvolge tutte le tipologie di strutture ricettive, gli affitti brevi inferiori ai 30 giorni di cui al D.L. 50/2017 e le locazioni ad uso turistico superiori ai 30 giorni.
  • Con l’istituzione del CIN l’identificazione degli alloggi, finora di competenza regionale, diventa anche di competenza nazionale.
  • Per il rilascio del CIN il Ministero del Turismo aveva previsto una fase di sperimentazione, iniziata il 3 giugno e terminata il 2 settembre, dove veniva consentito a chi era già in possesso del CIR di ottenere la ricodificazione in CIN. Con avviso del 3 settembre 2024 pubblicato su Gazzetta Ufficiale il Ministero del Turismo chiude la fase sperimentale della BDSR (Banca Dati Strutture Ricettive) e comunica che viene messa in funzione la banca dati nazionale delle strutture ricettive ed il Portale Telematico del MITUR per l’assegnazione del CIN. Viene inoltre chiarito che le disposizioni di cui all’articolo 13-ter sopra indicate si applicano a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso, quindi dal 2 novembre 2024. Un’apposito avviso di proroga del Ministero del Turismo del 22 ottobre 2024 ha prorogato detto termine al primo gennaio 2025.
  • Chi è già in possesso del CIR può richiedere il CIN dal Portale Telematico del MITUR, dichiarando i Dati catastali dell’alloggio ed il possesso dei requisiti di sicurezza.
  • Chi ha già ottenuto la riconversione in CIN dovrà esporre anche il Codice Identificativo Regionale. Questo per evitare che la regione di appartenenze possa applicare eventuali sanzioni previste dalle norme locali. Lo chiarisce il ministero del turismo nella faq 1.3 aggiornata al 27 novembre 2024.
  • Gli alloggi ubicati in regioni dove il CIR non è mai stato istituito possono già richiedere il CIN sul sito ufficiale della Banca Dati delle Strutture Ricettive BDSR
  • Le regioni che avevano già istituito il Codice Identificativo Regionale continueranno a rilasciare nuovi codici CIR e riconvertirli in CIN entro sette giorni.
  • Il CIN deve essere esposto all’esterno dello stabile in cui è collocato l’alloggio

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